giovedì 23 maggio 2013

CARO FALCONE...


Caro Giovanni Falcone,
forse pensavo di non poterti mai scrivere, ma adesso sono qui che ti scrivo una lettera, si proprio a te Giovanni Falcone, il grande e coraggioso uomo che stava per sconfiggere il mostro. Dopo che ho letto la tua storia, dopo che ho seguito tutti i tuoi viaggi per sconfiggere il mostro, mi rendo conto che eri un uomo degno di una vita e una famiglia che ti poteva abbracciare quando tornavi a casa dopo una lunga giornata in tribunale, ma questo in ti è stato permesso faceva la vita di un topo, se la possiamo chiamare così. Casa- tribunale, tribunale-casa e questa non è una vita per un eroe come te!
Tu amavi molto la tua vita anche se non era degna di essere vissuta, ma amavi anche tu moglie Francesca, una donna dolce e coraggiosa come te. Non sapevate, però che la vostra storia, terminava appena avreste passato il cartello con su scritto Capaci.
In un istante della tua vita ti sarà sicuramente capitato di pensare, perché non avevi una vita normale? Perché hai scelto di fare un lavoro del genere? O perché non potevi avere una famiglia? Ma sicuramente ad ogni domanda che ti ponevi trovavi una risposta che le risolveva tutte.
 Mi sono innamorata della tua storia e soprattutto come il papà di Giovanni l’ha raccontata al proprio figlio, seguendo tutti i passi che hai compiuto tu con la tua scorta e spiegandogliela con dei piccoli oggetti che la raccontavano perfettamente: il carciofo, l’omino del biliardino, l’aspirina…
Ed ecco che ti immagino seduto su un grande tavolo pieno di assegni, mentre li esamini uno per uno in cerca di prove per incastrare il mostro come un bambino cerca i suoi amici che si sono nascosti… ma hai pensato di mollare tutto e di vivere una vita normale? O sei sempre stato coraggioso e pieno di forza? Nei tuoi panni io sarei riuscita a resistere il più possibile, ma avrei mollato, forze per paura di perdere la vita. Infatti come è successo a te, hai perso la tua vita, per proteggere il prossimo e sconfiggere la mafia rendendo questo un mondo felice e senza più paura.
Con la mia classe abbiamo letto il tuo libro e abbiamo visto tutte le foto del mostro che tu hai sconfitto, lottando, ma abbiamo visto anche i tuoi amici che come te hanno perso la vita per rendere questo un futuro migliore.
Tutti avrebbero fatto quello che hai fatto tu con i tuoi amici, ma tutti anche avrebbero paura di sconfiggere la mafia con le stesse tue armi.
Eri e sei ancora un uomo coraggioso e pieno di riconoscimento da tutte le persone che ti vogliono bene e anche dalle persone che come me che ti conoscono solo grazie a un libro e a delle foto prese da internet.
Con questa lettera ti ho detto tutte le cose che ho scoperto leggendo il tuo libro e per me questa è stata una preziosa occasione!

Giorgia Quaresima
Giulia Cinti

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