Notte. Notte fonda e buia.
Notte popolata da gente sola. E da una mano spettrale che con forza e
cattiveria sferra un colpo alle spalle di un anima innocente.
Come al solito la mattina era
uscito molto presto, andava a fare colazione al bar sotto casa. Indossava il
solito vestito e la solita cravatta nera, la sua camicia bianca, e le sue
scarpe di cuoio nero lucido. Erano anni che ripeteva quella storia e che lavorava come avvocato nel parlamento di New
York. Era un uomo molto distinto e ben voluto dalla gente che voleva la
giustizia per i malfattori e dai suoi colleghi, riusciva a risolvere casi che
solo lui con la sua competenza poteva portare a termine, per dirlo in poche
parole era il lavoratore modello a cui volevano tutti assomigliare.
-Allora per quel caso in
sospeso?-
-Non capisco!-
- Si che capisci pensa bene!-
-Veramente cosa succede?-
-Per quel conticino in
sospeso del mio amico!-
-Ne abbiamo già parlato!-
-Ma…ma… neanche se… il tuo
conto in banca aggiunge qualche soldo?-
-No la questione è chiusa!
Già ne abbiamo parlato!-
-Pensaci bene!1 Potresti dare
un futuro miglio alla tua famiglia!-
-Lascia stare la mia
famiglia! Loro si trovano bene!
-Pensi solo a te stesso! Non
pensi mai alla felicità delle persone altrui!-
-La giustizia per i
malfattori va scontata!-
- Si, ma una volta ogni tanto
un eccezione si può pure fare!-
-La giustizia non da scampo a
nessuno! Ci sono prove, testimoni e indizi!-
-La giustizia di qua… la
giustizia di la!-
-Come le ripeto la giustizia
a sempre ragione!-
Il commissario con la scorta
e la scientifica arrivano in un batter d’occhio. Il commissario George osserva
la scena del delitto guardando ogni minimo dettaglio: la camera è a soqquadro:
nell’armadio sembra esplosa una bomba, le finestre sono aperte, le tende sono
per terra e sono sporche di sangue e i cassetti sono divelti, i quadri sono
tutti sul pavimento, il letto è sfatto pieno di sangue.Al centro della stanza
si trova il cadavere del Signor. Harrison. I suoi occhi mandano una sensazione
di dolore e di paura, il suo volto è pallido e racconta il dolore subito e il
pugnale che si trova trafitto nella sua schiena fa capire che l’assassino non
amava per niente il Signor Harrison.
-Trovato qualcosa?-
-No niente indizi fini ad
ora!-
-Avete controllato se manca
qualcosa?-
-L’unica cosa che manca nelle
cassaforte è la pagina dove si trova la firma dell’attestato d’eredità del
Signor Harrison!-
-Quindi sarà sicuramente una
omicidio! Ma l’assassino voleva solo l’eredità del signore dato che il resto
della cassaforte è in odine come s nessuno l’avesse toccata!-
-Infatti un indizio al quanto
strano!-
-Commissario possiamo
controllare gli spostamenti della vittima negli ultimi periodi?E non ci
scordiamo le telefonate, gli incontri ripresi dalla videocamere e anche le
registrazioni dei video di sorveglianza del parlamento!Dobbiamo scoprire con
chi si incontrava e dove! Dobbiamo scoprire tutto della vittima!-
-Signora Marple mi metto
subito a lavoro! Le farò sapere appena scopro qualcosa!-
Passano molti giorni fino a quando il commissario mi chiama per
darmi notizie:
- Buongiorno Signora Marple!-
-Buongiorno commissario! Mi
dica tutto?-
-Abbiamo molte prove! Credo
che siamo arrivati alla colpevole! O forze ci siamo quasi!-
-Bene bene! Si procede molto
bene!-
-Si si! L’assassino ha
lasciato molte prove!-
-Un assassino al quanto
esperto in materia!-
-Ora la devo lasciare! Le
indagini mi chiamano!-
-Allora mi faccia sapere al
più presto!-
-Arrivederci Signora Marple!La
richiamerò per darle altre notizie!-
-Arrivederci Commissario!-
Passano giorni, settimane,
mesi e la squadra di polizia e di investigatori si dirige al parlamento dove
lavorava il povero Signor. Harrison.
-Buonasera Signora Harrison
che cosa fa qui lei?-
-Io qui lavoro! E’ da tanto
tempo che non la rivedo!-
-Si è vero sono stato molto
indaffarato questo ultimo periodo! Ma a proposito lei come sta?-
-Molto bene! Ma la giustizia
mi chiama devo tornare a lavoro se non le dispiace!-
-Be fosse in lei io già mi sarei preoccupato se un commissario
mi venisse a parlare lei non crede?-
-Guardi che io con l’omicidio
di mio marito non centro niente! Lo sa bene è stato quell’uomo con cui la
mattina stessa ha avuto una discussione!-
- Ma io non indicavo
l’omicidio di suo marito!-
La signora Harrison con voce
balbettante e insicura rispose:
-Ma me lo sono immaginato!-
-E poi, perché ha parlato
dell’uomo che ha avuto quella discussione con suo marito?-
-…ho buttato a caso!-
-Ho forse lei ha detto così,
perché è stata lei stessa ad strappare le pagine del testamento di suo marito
dopo aver saputo che la sua eredità non andava a lei, ma a sua sorella! Sulla
cassaforte non ci sono segni di scasso, quindi è stata aperta sicuramente da
una persona che conosceva il codice segreto! Il testamento ci ha fatto capire
che è stata lei ad ucciderlo per la grande rabbia con un coltellino da lettere trovato nel
forno a microonde un nascondiglio al quanto impensabile!-
-Mi dispiace infatti mi sono
subito pentita, ma lui mi ha costretto! Io sono sua moglie e ho diritto alla
sua eredità! Ci siamo sposati più di 10 anni fa, ma la paura che non mi
lasciava nessun soldo mi affissiava e l’unico motivo era ucciderlo!-
-Ma questo non giustifica la
sua azione! Per un testamento che in futuro poteva anche essere cambiato lei ha
ucciso un uomo innocente che svolgeva bene il suo lavoro, che aveva uno
stipendio al quanto sostanzioso e che amava la sua famiglia più di ogni altra
cosa al mondo!-
Notte. Notte fonda. Notte
popolata da gente sola. Chiusa in una cella del distretti di New York.
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