lunedì 8 aprile 2013

IO VITTIMA DEI BULLI


Ecco ci siamo, oggi è il primo giorno di scuola. Mi trovo davanti il cancello. Speriamo che Mike e Paul non mi vedono. Entro nel atrio della scuola con aria indifferente, senza rivolgere parola a nessuno e piano piano mi intrufolo nel corridoio della scuola. Ma come non detto Mike e Paul mi seguono e in con tono amichevole i dicono:
-Ciao Giorgia! Finalmente ci rivediamo, ma che fina hai fatto questa estate?? Non ti abbiamo visto in giro!-
-Ero… ero…a…a-
-Ehi tranquilla non ti facciamo niente!! Mica ti mangiamo!!-
-Ero a Milano da mio padre e poi sono andata al mare!! E voi dove siete stati??-
-Non sono affari tuoi!! Nanetta!!-
-Scu…scu…scusa!-
-Mike, Paul!! Venite immediatamente qui!!-
Una voce cupa e profonda, tagliò il silenzio.
-Eccoci stiamo arrivando! E tu nanetta non ti muovere, ritorniamo subito! E se quando torniamo non ti troviamo saranno affari tuoi!-
Corsero verso un ombra enorme e iniziarono a bisbigliare qualcosa sotto voce. In un batter d’occhio ritornarono e con loro c’era anche un enorme uomo con aria arrabbiata e infuriata.
 I suoi occhi erano bovini e rossi come la brace che arde, le sue mani erano grandi e non vedevano l’ora di prendere a pugni qualche ragazzo indifeso. Indossava un paio di scarpe larghe come due barche e i suoi pantaloni erano pieni di strappi che lo rendevano ancora più bullo di quanto era.
Quel ragazzo non lo avevo mai visto prima e mi metteva molta paura e mi disse:
-Ehi come ti chiami??-
-Io sono… sono… sono… Giorgia!!-
-Ecco bene Giorgia io sono Rino!-
DRIIIIN…DRIIN
Suona la campanella delle elezioni… e io scappo da sotto i loro volti e mi intrufolo in classe mettendomi al banco pi lontano da loro, ma come da programma loro si misero tutti vicino a me e da la capii che era ora di reagire a tutte le loro violenze.
-Buongiorno!! Ragazzi oggi ricomincia la scuola e quindi voglio da voi un comportamento migliore di quello degli anni passati!- disse la professoressa appena entrata in classe
E noi senza rispondere prendemmo i quaderni e iniziammo a fare il solito tema sulle vacanze che tutte le professoresse danno agli alunni all’inizio della scuola. Appena la professoressa abbassò lo sguardo i 3 bulli che avevo vicino si misero a darmi fastidio: tirandomi cartoccetti, facendo volare da una parte all’altra il mio astuccio e tirandomi i capelli.
-Basta non vi sopporto più!! Ma non avete nessun altro da infastidire?- dissi arrabbiata
-Ma che cosa è questo casino? Giorgia che succede?- disse la prof.
Ma appena stavo dicendo che cosa stava succedendo Mike mi fulmina con lo sguardo, come per dire se dice qualcosa io ti meno, quindi non risposi e continuai a fare quello che stavo facendo.
Forse questo anno sarà duro, Mike e Paul non me li ricordavo così.
Mi ricordo che quando andavamo all’asilo insieme erano 2 bambini molto calmi e gentili, eravamo molto amici. Quando uscivamo da scuola andavamo sempre al giardino insieme e qualche volta sono anche venuti da me a giocare. Ogni volta che chiedevano qualcosa dicevano “grazie” e “per favore”.
Ma sono cambiati molto sono dei bulli e sono molto maleducati…e poi si dice che le persone con un anno non posso cambiare!
-Giorgia… Giorgia… girati ti dobbiamo dire una cosa!-
Io mi girai e Rino il ragazzo nuovo mi tirò un cartoccetto diritto negli occhi.
DRINN… DRINN
Sono la 11.00  e come sempre io sono seduta al mio banco a giocare a carte con le mie amiche e quindi i 3 bulli non si posso avvicinare e farmi qualche altro dispetto.
Sono le 11.15 e le elezioni ricominciano e mi aspettano all’altre 3 ore di fastidiosi, insopportabili e irritanti dispetti, ma per fortuna entra la prof. Di tecnica e chiama Mike, Paul e Rino e gli disse:
-Da quest’anno voi vi metterete tutti e 3 vicino a me così non darete fastidio a nessuno!-
Queste parole sono musica per le mio orecchie e appena finisco di sognare come sarà bello senza di loro tra i piedi, già vedo dei cartoccetti volare sopra la mia testa.
Ora dopo ora e lezione dopo lezione finalmente arrivano le 14.10 e suona la campanella della fine delle elezioni e di corsa esco fuori per non incontrare i 3 bulli, ma ancora una volta loro mi procedono e mi aspettano fuori da scuola con un enorme palloncino pieno d’acqua, ma per fortuna non riescono a peccarmi e iniziai a correre lungo il viale della scuola salendo al volo nella macchina di mi madre.


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