Il
giorno del 27 gennaio 1945 è una data importante per il genere umano. La data è
importante in quanto storica, perché ha permesso all’umanità intera di scoprire
una volta per tutte quali bestialità l’essere umano sia in grado di compiere in
nome del solo odio religioso, etnico, e politico presenti all’interno del
fascismo e del nazismo.Un odio verso i deboli ed i diversi di allora che non
volevano abbassare la testa davanti alle repressioni delle barbare dittature
nazional-socialiste, create dal capitalismo e dalla borghesia per fermare, con la II guerra mondiale, un
possibile arrivo in Occidente della rivoluzione comunista di Lenin. I
crimini contro l’umanità commessi nei campi di sterminio (i campi di lavoro
correttivo “GULag” servivano a difendere invece la rivoluzione sovietica ed il
popolo russo dagli attacchi contro-rivoluzionari dello zar Romanov, del
fascismo, e del capitalismo del ’900) sono uno dei tanti esempi della violenza
spietata nazista e fascista. Violenze fermate e sconfitte ad Auschwitz il 27
gennaio 1945 soltanto con il coraggio dell’Armata Rossa, dell’Unione Sovietica
di Josif Stalin, e di tutte quelle persone che, senza distinzione politica,
religiosa, ed etnica, hanno saputo resistere alle barbarie del
nazional-socialismo. Il 27 gennaio è la data che ricorda la fine
dell’Olocausto, ma, ancora oggi, qualcuno continua a negare lo sterminio degli
ebrei vittime del fascismo e del nazismo.
UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO DAVVERO SPIETATO
Auschwitz fu uno dei campi di concentramento più crudele della
Germania. I cancelli furono aperti il 20 maggio 1940, ma i primi detenuti
furono portati il 14 giugno 1940.In questo campo di concentramento furono morti
circa 15 mila persone tra cui ebrei, bambini, disabili, omosessuali e rom.
Arrivati ad Auschwitz i detenuti venivano divisi dalle proprie famiglie e
venivano mandati a nelle baracche dove con ferro e fuoco si incideva un numero
sul braccio del detenuto per riconoscerlo. Ai prigionieri veniva tolta la vita
in modi crudeli e pesanti:
-venivano fucilati
-venivano messi nei forni
-venivano mandati nelle camere a gas
I
detenuti venivano nutriti con dell’acqua e 25g di pane, il pasto era unico
quindi si doveva resistere per tutto il giorno. Il posto dove dormivano erano
delle baracche di legno dove si trovavano circa 3 mila detenuti. Ma il 27
gennaio 1945 i cancelli si aprirono e furono liberati le poche persone che
erano sopravissute.
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